Un ultimo, disperato tentativo
Spesso ci si rivolge ad un agopuntore come ultimo, disperato tentativo di risolvere una condizione che altri medici non sono stati in grado di risolvere: c’è spesso una aspettativa un po’ magica, per cui l’infissione di un certo numero di aghi comporterà la guarigione miracolosa. In realtà non vengono compiuti incantesimi, anzi può succedere che sedendovi davanti all’agopuntore abbiate la possibilità di raccontare la vostra storia ad una persona che è disponibile ad ascoltarla e che utilizza gli elementi del
vostro racconto per capire le cause recenti e quelle più antiche del vostro disturbo; e poi vi chiederà di visitarvi, vi osserverà, tasterà la vostra pancia e i vostri polsi, vi guarderà la lingua e alla fine, dopo averci pensato un po’ su, vi racconterà che cosa ne pensa di voi e della vostra situazione. Non userà parole difficili, più facilmente parlerà in termini metaforici, a volte addirittura poetici, per descrivere la vostra condizione: userà termini come “fuoco del fegato che sale” oppure “ristagno di umido nella milza”, non vi parlerà di malattia ma piuttosto di squilibrio o di disarmonia.
Il concetto di “energia”
In medicina tradizionale cinese il concetto di “energia” è fondamentale, descrive qualcosa di impercettibile che caratterizza la vitalità di ciascuno di noi, e ne influenza la condizione di salute e di benessere: e quindi, semplificando, la condizione di squilibrio sarà caratterizzata o da una mancanza di energia o da una sua presenza in eccesso. L’energia circola attraverso tutto il corpo, nutrendolo ed irrorandolo in tutte le sue parti: l’alterazione del flusso circolatorio comporta che ci siano parti del corpo che ricevono energia e nutrimento e parti che ne ricevono di meno. Il compito del medico agopuntore è quello di ristabilire una adeguata circolazione ed il migliore equilibrio possibile, cercando di agire sulle cause più antiche dello squilibrio. Questo è possibile utilizzando l’infissione degli aghi in alcuni punti del corpo: la stimolazione dei punti di agopuntura con gli aghi ha lo scopo non tanto e non solo di curare malattie o eliminare sintomi, quanto quello di “correggere” gli squilibri che si sono creati, favorendo un migliore flusso di energia (ottenendo quindi la remissione dei sintomi).
Dopo aver contestualizzato il disturbo da voi portato, mettendolo in relazione con l’ambiente in cui vivete ed avete vissuto nel passato e con la vostra condizione emotiva, l’agopuntore è in grado di individuare i punti su cui agire per ristabilire un migliore equilibrio.
Allora vi chiederà di sdraiarvi sul lettino per iniziare la seduta di agopuntura: in genere userà aghi sterili monouso(con gli aghi non verrà iniettato nessun farmaco), e ne infilerà uno alla volta, mediamente una decina, e nonostante il timore iniziale, proverete pochissimo dolore. Dopo di che rimarrete per venti minuti circa nella stessa posizione, comodi ed al caldo, lasciando che gli aghi svolgano la loro funzione; facilmente entrerete in uno stato di profondo rilassamento, che verrà interrotto dalle operazioni di estrazione degli aghi. In genere la seduta di agopuntura verrà ripetuta con una cadenza settimanale, rivalutando ogni volta se è necessario modificare la localizzazione dei punti utilizzati, gli aghi utilizzati saranno sempre nuovi, o comunque adeguatamente sterilizzati.
Contemporaneamente, man mano che le sedute si susseguono, il medico integrerà la terapia con indicazioni che riguarderanno la dieta, la attività fisica, ed in generale lo stile di vita, perché è importante poter prevenire gli squilibri assumendosi la responsabilità anche di avere cura di se stessi.
Un passo di avvicinamento a voi stessi
Alla conclusione di un ciclo di sedute verrà fatto il punto sulla condizione raggiunta per decidere se concludere, perché è stato ristabilito un equilibrio soddisfacente, oppure se continuare per migliorare ulteriormente la condizione. In ogni caso vi rimarrà la sensazione di aver fatto un passo di avvicinamento a voi stessi, prendendovi più cura di voi.