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…con l’Analisi Bioenergetica e con Accedere alla tua Forza Vitale

Spesso la tristezza mi accompagna senza che io me ne renda conto. Forse è così per tanti, è impegnativo incontrare la propria tristezza e intrattenersi con lei.

Secondo la medicina tradizionale cinese, se non riconosciamo e/o non lasciamo fluire le nostre emozioni, ci ammaliamo.

Quindi ogni tanto mi prendo cinque minuti di tempo per osservare le situazioni che mi rendono triste. A volte lascio che arrivino da sole, a volte devo proprio andare a cercarle:  mi metto seduto comodo con i piedi appoggiati per terra, prendo un cuscino morbido e lo abbraccio, chiudo gli occhi, respiro e mi ascolto. Comincio a sentire che i muscoli della pancia e del petto si rilassano e il respiro diventa più profondo, il cuscino mi aiuta ad ammorbidirmi di più; se la tristezza è un po’ più intensa, succede che senta la gola che si apre e questa sensazione sale verso gli occhi e diventa pianto. A quel punto, continuando ad abbracciare il cuscino, inizio un dialogo sussurrato tra me (il mio Adulto) e il cuscino (il mio Bambino Ferito, la mia parte triste). Dico brevi frasi come “mi spiace che tu sia triste”, “ora sono qui per starti vicino e abbracciarti”, “non ti lascio da solo” e ascolto le risposte che arrivano dal mio corpo. La tensione si scioglie ancor di più, mi sento più caldo soprattutto nel petto, nella gola, nel viso, una bella sensazione di formicolio su tutta la superficie del corpo.

Resto così ancora qualche minuto, ovviamente più è intensa l’esperienza più tempo mi prendo per lasciarla decantare. E infine concludo l’esperienza con un doppio “Grazie!”: il Bambino Ferito ringrazia l’Adulto per essere stato accolto e consolato, l’Adulto ringrazia il Bambino per aver condiviso un sentimento così delicato.

Aggiungo al racconto due riflessioni.

La prima: dall’Analisi Bioenergetica di A. Lowen ho imparato che riconoscere le tensioni nel corpo e il loro intreccio con l’espressione delle emozioni, migliora la capacità di gestirle.

La seconda: da “Accedere alla tua Forza Vitale” di B. Shapiro, ho imparato a riconoscere le mie parti (i miei Sotto-sé, i miei conflitti) e a farle dialogare tra di loro in modo divertente e produttivo. Usare il cuscino come “oggetto transazionale” è stato uno dei tanti atti creativi di Ben Shapiro: un oggetto che appartiene alla quotidianità come il cuscino su cui si dorme e un gesto semplice come abbracciare, favoriscono incontri bellissimi dentro di noi.

Vi invito a provare e, se volete, a condividere l’esperienza con me scrivendo a info@giuseppecappelletti.it oppure inviando un messaggio Whatsapp al 3289073778